Il progetto
Il progetto Somos Atitlán, è nato dalla stretta relazione costruita negli anni con la società civile, le autorità locali e le cosiddette Autorità Indigene o Ancestrali, ovvero quelle forme tradizionali di organizzazione del potere, presenti nelle comunità indigene della conca del Lago Atitlán, in Guatemala. Nasce da queste relazioni perché è stato un progetto fortemente voluto e richiesto, dagli stessi beneficiari, per far sì che avessero più strumenti a disposizione per intervenire nel dibattito sullo sviluppo del territorio. Un territorio simbolo per il Paese e per la Regione, ricco di risorse naturali, ma gestito in maniera pessima, a causa della dilagante corruzione e della gestione autoritaria del potere amministrativo.
La diversità biologica e culturale della natura e dei popoli Maya che vivono nella zona non solo non è né valorizzata né protetta, ma viene costantemente minacciata da modelli di sviluppo totalmente inadeguati, perché contribuiscono al rapido deterioramento degli ecosistemi lacustri, molto fragili per definizione e al tempo stesso non portano benessere né ricchezza alle comunità locali.
Il progetto è stato articolato pensando alle diverse tipologie di beneficiari.
Con le Autorità Indigene e Ancestrali si è definito un percorso di rafforzamento, basato sul mettere strumenti normativi e di pianificazione alla portata delle diverse Autorità, presenti nei 15 comuni del Lago.
Parallelamente è stato prodotto un libro di testo per l’educazione ambientale, destinato alle scuole del dipartimento e distribuito a quasi 12000 studenti delle scuole primarie e medie.
Con l’Università del Valle de Guatemala, la migliore in assoluto per qualità degli studi realizzati sul Lago, sono stati realizzati un simposio internazionale con accademici esperti nella gestione ambientale degli ecosistemi lacustri e un corso sulle buone pratiche di governance a livello locale, destinato ai tecnici e ai politici eletti nell’ultima tornata elettorale, in previsione del loro insediamento e della amministrazione 2020-2024.
Infine si è lavorato con gruppi auto-organizzati di donne, di giovani e con associazioni che lavorano con persone con disabilità, per favorire l’inserimento nella vita pubblica di queste categorie di persone, costantemente discriminate dalla politica e dalle amministrazioni locali.
Le metodologie di lavoro, hanno previsto, oltre alle formazioni tecniche e agli eventi di divulgazione scientifica, eventi culturali, micro progetti gestiti dagli stessi gruppi, pubblicazioni e l’organizzazione di campi di volontariato.
Tutto con il fine di rendere la governance del territorio democratica, ovvero inclusiva, anche di quei settori tradizionalmente esclusi e basata su strumenti validi scientificamente.