Il progetto
Il progetto " produzione animali di qualità" si delinea come prosecuzione dei due progetti “ConVivere con gli animali” 2018 e “Mangiar Sano” 2020/2022.
La necessità di risiedere in campi profughi in pieno deserto, toglie alla popolazione sahrawi, rifugiata in Algeria dal 1975, ogni speranza di autosufficienza alimentare, lasciandola dipendente dagli aiuti internazionali.L’approvvigionamento alimentare garantito ai rifugiati è insufficiente per qualità e quantità. Gli studi sullo stato nutrizionale della popolazione evidenziano come il paniere alimentare (fornito principalmente dal World Food Programme), ideato per far fronte a emergenze alimentari, se protratto per decenni, come nel caso delle tendopoli, divenga esso stesso causa di malnutrizione diffusa. Ciò è dovuto alla scarsa diversità della dieta e aggravato dall’inattività della popolazione.Gli alimenti autoprodotti con l’allevamento arricchiscono di proteine animali dall'alto valore biologico (uova, carne, latte) la scarsa dieta dei profughi, costituita integralmente da aiuti internazionali.
Le famiglie sahrawi e, di conseguenza, il loro bestiame, stanno vivendo un momento difficile dovuto alla convergenza di vari fattori critici quali la ripresa del conflitto con il Marocco, l’aumento del costo del foraggio e la diminuzione del potere d’acquisto dovuta dall’inflazione.
In questo contesto è evidente come ogni azione volta a migliorare quantità e qualità degli alimenti prodotti e consumati in loco assuma fondamentale importanza per la sopravvivenza di intere famiglie.
L’analisi dei bisogni è il risultato di quanto emerso e condiviso con le controparti locali nel corso dell’ultima missione eseguita in loco a marzo/aprile 2022 del progetto Mangiar Sano e di una missione svolta da personale di VSF a settembre/ottobre 2022.
I principali problemi identificati ai quali ci proponiamo di dare soluzione sono:
1) Incorretta gestione del farmaco veterinario;
2) Necessità di ammodernamento del macello avicolo di N’Jeila e di formazione del personale in esso operante;
3) Necessità di una strategia per il riuso dei residui di macellazione attualmente smaltiti in discarica;
4) Necessità di rafforzare la sorveglianza sulla Brucellosi.
Gli Obiettivi
L’Obiettivo Generale di contribuire a migliorare lo stato di salute e nutrizionale dei rifugiati saharawi risponde a una strategia che vuole supportare le autorità locali nel fronteggiare la problematica alimentare attingendo a risorse interne ai campi profughi.
L’intervento persegue l’obiettivo specifico di medio periodo di contribuire al miglioramento della quantità e qualità degli alimenti di origine animale prodotti e commercializzati all'interno delle tendopoli sahrawi.
Tale obiettivo verrà perseguito mediate la realizzazione dei seguenti obiettivi di breve periodo
- Attivato un percorso di formazione e sensibilizzazione sul corretto uso del farmaco veterinario
-Migliorata la catena di macellazione dei broiler e formato il personale in esso operante
-Il centro di N’jeila è messo in condizione di adottare una strategia di sviluppo e miglioramento per il medio periodo, inclusa la ricerca di finanziamenti, per l’utilizzo dei sottoprodotti di origine animale derivanti dalla macellazione
-Un piano di epidemiosorveglianza straordinario della Brucellosi è messo in atto, la prevalenza attuale reale nota e una campagna di educazione sanitaria disegnata
Le attività
Le attività proposte dal progetto sono:
-Formazione e sensibilizzazione sul corretto uso del farmaco veterinario
-Supporto tecnico all’installazione del nuovo sistema di macellazione e alla formazione degli operatori
-Supporto tecnico alla adozione di strategie virtuose di uso dei sottoprodotti di origine animale come fertilizzanti
-Supporto al contenimento della Brucellosi
-Attivazione di un programma di promozione dei risultati di progetto e visibilità